lunedì 6 maggio 2019

Via Moneta, il costo di un business sulle spalle dei besanesi

Qualche settimana fa avevamo condotto un sondaggio per "tastare il polso" della situazione nel Comune di Besana. Tra i diversi temi affrontati ce n'è uno in particolare che merita maggiore approfondimento: la sicurezza. Alla domanda "quali sono le zone meno sicure secondo te?" il 90% di risposte, tra le centinaia ricevute, indica Via Moneta.

Per cercare di analizzare le ragioni di un simile dato, occorre riproporre ancora una volta le vicende che hanno coinvolto la suddetta via, nel corso degli ultimi anni.

Via Moneta si trova nel cuore di Besana e costeggia la ferrovia. Lungo questa strada fino a una quindicina di anni fa sorgeva il complesso industriale "Salmilano". All'inizio degli anni duemila, lo stabilimento viene abbattuto per realizzare un imponente complesso residenziale ed è a partire dalla sua costruzione che iniziano i problemi. Siamo al primo mandato (2004-2009) dell'attuale, auspichiamo ancora per poco, sindaco Cazzaniga, il quale - nonostante il cantiere si trovasse a meno di 300 metri dal suo ufficio - non si accorgeva che veniva realizzato un piano "extra" abusivo, con tutti i problemi di agibilità che ne sono conseguiti. Passano gli anni e nel 2014 Cazzaniga viene riconfermato sindaco.

Nel frattempo in Italia gli sbarchi d'immigrati iniziano ad aumentare vertiginosamente in poco tempo, assumendo il carattere di fenomeno emergenziale: più di 500mila in 5 anni.

Il paese deve quindi affrontare una reale invasione.

Si cerca di distribuire i migranti in diverse regioni, attuando piani d'accoglienza (ma forse è più corretto chiamarli "piani di distribuzione") che si sono rivelati nel complesso fallimentari, non solo per gli onerosi costi a carico del paese, ma soprattutto per la mancata attuazione di un efficace piano d'accoglienza in grado di rendere queste persone consapevoli delle regole di civile comportamento, degli usi adottati dal paese ospitante, rendendoli quindi perfettamente integrati con la comunità in cui sono inseriti.

La gestione dell'integrazione dei migranti viene spesso delegata alle Cooperative che negli anni si sono dimostrate inadeguate (nella migliore delle ipotesi) ad assolvere una funzione importante come quella dell'integrazione, con le conseguenze di cui tutti siamo a conoscenza.

Anche i besanesi vengono a contatto con questa drammatica realtà e nel 2015, senza sondare la volontà popolare e senza nemmeno porsi il problema di avvisare gli abitanti, una quota di migranti viene ospitata a Besana. Da allora 50 "richiedenti asilo" vivono stipati negli appartamenti del complesso residenziale ex-Salmilano di Via Moneta.

La convivenza con i residenti (ricordiamolo: non concordata ma subita) si è fin da subito rivelata difficilissima. Gli "ospiti" si sono dimostrati incapaci di adattarsi alle regole di elementare civile convivenza, in quanto sono stati letteralmente abbandonati a loro stessi da chi ha pensato di lavarsi la coscienza offrendo loro un tetto, mentre avrebbe dovuto occuparsi soprattutto della loro integrazione sociale (che rappresenta il presupposto per la realizzazione di una futura indipendenza economica).

Ecco perché' nella maggior parte dei casi le politiche di ricollocazione hanno riscosso esiti deludenti. Chi pensava di distribuire i migranti, considerava solo il dato numerico (come se fossero dei pacchi postali) e non quello umano, ovvero non venivano prese in considerazione né le esigenze degli immigrati (se non quelle di primaria necessità) ne' del territorio.

Nello specifico, la situazione dei migranti di Via Moneta presenta un aspetto ancor più grave: gli stessi infatti vi risiedono solo per un breve periodo e poi vengono rimpiazzati da altri migranti.

Gli abitanti devono quindi periodicamente attivarsi per impartire le solite lezioni di civiltà ed educazione, quali ad esempio:

  • è necessario effettuare la raccolta differenziata (raramente eseguita, poiché' è costante la presenza di vermi, scarafaggi e ratti);
  • se la porta è chiusa non la si deve prendere a spallate ma si usano le chiavi;
  • l'acqua (che nel contesto residenziale veniva contabilizzata al condominio e non al singolo proprietario) non dev'essere sprecata (dopo il loro arrivo le bollette sono aumentate esponenzialmente);
  • vanno rispettati gli orari di silenzio e quiete (quindi niente festini con estranei nel cuore della notte);
  • non si possono ospitare sconosciuti all'interno del complesso.

 

I Besanesi residenti negli stabili di Via Moneta non sono stati indifferenti al degrado imperante ed in decine hanno sottoscritto una mozione presentata in consiglio comunale dagli esponenti della Lega Corbetta e Pozzoli. Purtroppo in questi 4 anni di convivenza forzata l'unica costante è stata l'assordante silenzio da parte delle coop che gestiscono i richiedenti asilo e dell'amministrazione comunale.

E' altresì interessante analizzare il dato economico relativo ai costi di questa "pseudo-accoglienza" besanese.

Un calcolo approssimativo ci fornisce una stima abbastanza attendibile: 50 (persone) x 35 (€ al giorno) x 365 (giorni in un anno) x 4 (anni 2015-2019) = 2,55 milioni di euro.  Le cifre parlano da sole e l'avvilimento che ne deriva rendono preferibile l'astensione a qualsiasi giudizio, anche se il dubbio che la gestione di questo business abbia favorito lauti guadagli a chi lo ha mal gestito…sorge spontanea.

Si ribadisce ancora una volta (e non ci stancheremo mai di proporlo alla pubblica attenzione) che i sentimenti di disagio avvertiti dai risiedenti di Via Moneta sono sempre rimasti inascoltati ed ignorati dall'attuale amministrazione comunale.

Il Sindaco Cazzaniga non ha mai attivato nessuna iniziativa d'incontro con gli stessi, arroccandosi in un deludente ed imbarazzante atteggiamento di sprezzante indifferenza che per un tale ruolo istituzionale, non rappresenta un elemento di pregio.

Al contrario i consiglieri Corbetta e Pozzoli sono stati gli unici ad ascoltare e prendere a cuore le necessità dei besanesi di via Moneta.

Marco Sala

 

lunedì 29 aprile 2019

PGT abortito. Qualcosa non torna

Nell’articolo del Giornale di Carate dello scorso martedì, 23 Aprile, è stato spiegato dal Sindaco Cazzaniga che i costi sostenuti per presentare la variante del PGT sono pari a 35mila euro, e non 80mila, perché i 45mila euro restanti sono stati destinati all’architetto Gianluca della Mea, dipendente comunale ed estensore del piano, e quindi non sono una spesa inclusa nell’ammontare dei costi per il PGT.
Ma, un’interrogazione relativa ai costi del nuovo PGT, posta da Emanuele Pozzoli lo scorso 27 febbraio all’Ufficio Segreteria del Comune di Besana, riporta che i costi dell’Architetto della Mea sono inseriti nel totale dei costi per la variante del PGT; questa interrogazione è stata firmata dal Sindaco Cazzaniga, lo stesso che, a distanza di 3 mesi, sostiene invece che i costi dell’Architetto sono da escludere dal totale.
A questo punto ci viene da pensare che questo sia solo un escamotage per coprire, almeno in parte alcuni loro errori.
In questi ultimi giorni, ha poi dichiarato pubblicamente che se vinceranno le elezioni approverà, nei due mesi successivi, il PGT, dichiarandosi così pronto a lavorare fin da subito; ha poi proseguito dicendo che, se invece il centrodestra dovesse vincere le elezioni, tutto il lavoro fatto andrebbe sprecato, con una conseguente perdita di tempo a danno dell’operatività.
Vero è quello che dice, noi non approveremmo l’attuale PGT, ad esempio uno dei motivi è scritto nel documento “Criteri e Indirizzi di Interventi”, più precisamente nell’ Art 12.1, viene detto che una “Quota minima del 10% della SLP (Superficie Lorda di Pavimento) residenziale” è da “destinare a Servizi abitativi (Housing sociale)”. In poche parole questo articolo implica che il 10% degli oneri di urbanizzazione venga destinato a cooperative di edilizia pubblica per interventi di nuova costruzione o interventi di ristrutturazione dell’esistente.
Noi non approveremmo il PGT proposto, perché riteniamo che questo compenso monetario non debba essere destinato a priori a cooperative per edilizia pubblica, considerando il numero di cooperative presenti a Besana, ma che debba essere, prima di tutto, impiegato in base ad una scala di priorità per esigenze e necessità del Comune, valutate e analizzate caso per caso, volta per volta.
 ­DAVIDE BRUSCAGIN

lunedì 15 aprile 2019

PGT: prove e chiarimenti

Visti gli ultimi discorsi riguardanti il PGT vorrei spiegare meglio il procedimento di formazione del piano regolatore generale, che, faccio notare, è regolato dagli art. 7 e ss. della legge n. 1150/1942 e non da me inventato. Il procedimento si suddivide in fasi:
· Elaborazione dello schema di piano
· Delibera di adozione del piano, approvata dal Consiglio comunale e soggetta al visto del CORECO
· Pubblicazione del piano adottato, mediante deposito dello stesso nella segreteria comunale per 30 giorni, durante i quali chiunque può prenderne visione. Gli interessati (privati cittadini, associazioni, enti pubblici etc.) possono, nei successivi ulteriori 30 giorni, presentare osservazioni destinate a modificare il piano
· Presentazione del piano all'organo regionale competente per l'approvazione;
· Approvazione del piano, sempre da parte del consiglio comunale.
Spesso tra l'adozione e l'approvazione del piano può trascorrere molto tempo, di conseguenza si può capire che l'adozione e l'approvazione sono DUE FASI dell'iter e NON sono la stessa cosa.
Proseguendo nella lettura della risposta, giustamente viene precisato che il nuovo consiglio comunale ha due mesi di tempo per approvarlo e successivamente si contestualizza che il PD lo approverà; ma vorrei ricordare che il 27 Maggio nessuno assicura al PD che avrà la maggioranza del consiglio comunale, di conseguenza l'attuale giunta ha comunque speso 80'000€ per qualcosa che ad oggi nessuno ha la garanzia che verrà approvato e che, al momento, nessuno ha più il potere di poterlo approvare. Mi sembra quindi ovvio che la "modica" cifra di 80'000€ è stata impiegata per un documento ad oggi inesistente.
Ora però la domanda sorge spontanea e ve la pongo direttamente: ha senso rifare un PGT proprio adesso, considerando che è il documento più importante della vita comunale? Oppure si tratta solo di una strategia di campagna elettorale che, purtroppo per voi, è fallita miseramente? Attendo la vostra risposta a riguardo.
Sempre proseguendo nei commenti esposti da uno dei vostri candidati, si afferma che il "nuovo" PGT, se così lo si può definire, è tra i primi in Lombardia ad applicare i nuovi criteri regionali del 2018; si dimentica però un particolare fondamentale: ovvero che il PGT prima che fare riferimento al PTR, deve basarsi sul PTCP, che purtroppo per il PD, deve essere ancora approvato dalla Provincia, la quale ha una finestra di 24 mesi di tempo per redigerlo; come ho infatti scritto nell'articolo il documento del PD fa riferimento al PTCP del 2012, mentre invece quello nuovo e aggiornato verrà approvato a breve.
Mi viene poi da porre un'altra domanda diretta, per quale motivo secondo voi il comune di Veduggio (PD) non ha rifatto il PGT ma ha prorogato l'esistente, come previsto dalla legge, motivando la sua decisione affermando che spetta al nuovo consiglio approvare il PGT?
Durante il consiglio comunale del 31 Gennaio 2019, Emanuele Pozzoli ha chiesto al vostro candidato sindaco il motivo per cui ha voluto rifare il PGT, ma, come di consueto, non ha dato risposta, giustificandosi unicamente dicendo che la sua giunta ha voluto rifarlo e lui ha agito di conseguenza; vorrei quindi chiedere a voi se sapete il motivo per cui ha deciso di redigerne uno "nuovo", sapendo benissimo di non avere le tempistiche sufficienti per poterlo poi approvare.
In ultima analisi arrivo a replicare anche alla terza contestazione, per la quale non c'è miglior risposta che attraverso un documento UFFICIALE, firmato da Cazzaniga, che testimonia, nero su bianco, i costi sostenuti dal comune per la realizzazione del PGT:
Noi, ci siamo sempre battuti per accompagnare alle parole i fatti e stiamo continuando a farlo, voi invece finora avete solo pronunciato parole vuote oppure avete riportato fatti non corrispondenti alla realtà, affermando cose diverse da quello che invece attestano giornali e documenti ufficiali, firmati e datati, il tutto solamente per coprire i vostri errori agli occhi dei cittadini.
Negli ultimi giorni continuate a domandarci come possiamo essere credibili ai cittadini besanesi per fatti di politica nazionale, ma vorrei chiedere a voi, come pensate di essere credibili a Besana alla luce di tutto questo e delle ultime notizie uscite sui giornali?

Davide Bruscagin

giovedì 11 aprile 2019

La verità sulla Piscina - di Davide Cereda

Poche persone hanno avuto il tempo, ed ancora meno persone la voglia, di informarsi asetticamente della vicenda piscina. 

Finalmente è arrivato il momento di spiegare la mia verità. 
Sarò forse prolisso ma purtroppo vi tocca (se avrete voglia).

- Partiamo dal consiglio comunale della primavera 2004 (circa due mesi prima delle elezioni): la Lega si astiene dalla approvazione del progetto piscina con queste motivazioni: manca poco alle lezioni; non era giusto lasciare in eredità alla nuova amministrazione un progetto così complesso (Mauri era al secondo mandato); durata eccessivamente lunga della convenzione; costi di gestione elevati per un "piccolo comune come Besana"; bacino utenza piccolo (allora si parlava di sostenibilità economica con almeno 40/50.000 abitanti).

-Giugno 2004: trascurando i vari retroscena sulle varie candidature di opportunità e sulla nascita di una lista nata dal nulla e nel nulla finita, mi candido (perdendo qualcuno dirà per fortuna !) alla carica di sindaco. Il mio programma sulla piscina (che tutti i candidati volevano fare tranne la lista nata dal nulla appositamente) prevedeva la valutazione del progetto con la coscienza della non sostenibilità. Besana ha altre priorità!

- La mia opposizione ai primi famigerati 5 anni della prima (deleteria) amministrazione Cazzaniga: sul punto piscina la mia posizione (basta avere voglia di leggere i verbali del consiglio comunale) era ed è rimasta: la scelta sulla non prosecuzione era corretta, il metodo scelto era sbagliato (confermato in almeno 3/4 sentenze della giustizia amministrativa) ovvero: annullamento in luogo della revoca.
Non mi interessa dissertare sugli aspetti tecnico/legali (non sono in grado!).

In sostanza: bastava pagare il progetto del promotore (€.100.000 circa) anziché inventarsi presunte illegittimità che non c'erano (come confermato da 3/4 sentenze definitive della giustizia amministrativa) e prestare il fianco a ricorsi risarcitori per danni, come avvenuto nei fatti.
Questa è la pura e semplice verità.

Il centro commerciale, i costi di gestione, la durata, sono solo scuse accampate nei vari anni per giustificare l'ingiustificabile.
Bisognava e bisogna semplicemente avere il coraggio (che ancora oggi manca a distanza di 15 anni) di dire le vere ragioni della decisione, assumendosi la responsabilità della scelta e pagare il giusto ai promotori, come previsto dalla legge!
Il resto è grasso che cola. 

La politica besanese oggi è giustamente ancora a giudizio per queste vicende. Perché chi sbaglia deve pagare. E l'errore, ribadisco, non sta nella scelta finale ma nel percorso fatto per arrivare ad una scelta.
Bastava pagare il progetto! tutto sarebbe finito lì.

Ora il vittimismo lungo 15 anni non serve a nulla. I fautori di questa ignobile (dico io, e costata 400.000€ di danni) decisione, se responsabili, è giusto che paghino.
Ricordo, perché tutti se lo dimenticano, che sotto il profilo amministrativo (che giudica l'operato delle pubbliche amministrazioni) Besana è già stata condannata definitivamente.
Ci sono sentenze definitive.
il candidato Sergio Cazzaniga lo sa, ma non lo dice.
Non ci possono essere confusioni al riguardo!

Discorso diverso riguarda il procedimento contabile aperto ed in fase di decisione di primo grado.
Poi se qualcuno vorrà, potremmo anche, in una prossima puntata, raccontare delle candidature e dimissioni di quella amministrazione, di cosa prevedeva il piano del diritto allo studio delle scuole elementari e medie besanesi, del perché cittadini non residenti si opponevano con ricorsi al progetto piscina, ecc.
Ma questo è un altro film.
Alla prossima.

Davide Cereda

mercoledì 10 aprile 2019

PGT: uno spreco da 80’000€



In data 31 Gennaio 2019 è stato convocato il Consiglio Comunale di Besana, durante il quale uno dei punti all’ordine del giorno, era “Adozione della Variante per la Revisione e Adeguamento del Piano di Governo del Territorio”. 

Il Piano di Governo del Territorio (abbreviato in PGT) è uno strumento urbanistico che ha lo scopo di definire l'assetto dell'intero territorio comunale ed è considerato il documento più importante nella vita di un comune.

L’iter legislativo per approvare il PGT è diviso in 3 fasi: 

1. l’adozione,
2. la pubblicazione, che ha una durata di 60 giorni, periodo in cui i cittadini e non solo possono presentare osservazioni e infine
3. l’approvazione.

Di conseguenza, le tempistiche per approvare il PGT hanno una durata minima di 60 giorni e pertanto l’attuale amministrazione comunale avrebbe potuto approvare il PGT a partire dallo scorso 2 Aprile 2019. 

Bisogna considerare però, che, in vista della scadenza del mandato (26 Maggio 2019), la Legge prevede che nei 45 giorni prima della fine dell’incarico l’organo consiliare può adottare solo atti urgenti e improrogabili; il PGT non fa chiaramente parte di questi e i suddetti giorni iniziano oggi, 10 Aprile 2019.

Oltre alle problematiche relative alle tempistiche, il PGT che è stato presentato fa riferimento al Piano Territoriale Regionale(PTRdel 2001 e aPiano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) del 2012. Lo scorso dicembre però, la regione Lombardia ha realizzato il nuovo PTR; di conseguenza la Provincia ha a disposizion12 mesi per redigere un nuovo PTCP e in seguito spetterà ai Comuni la definizione di un nuovo PGT. È ovvio quindi che il nuovo PGT nasce già vecchio, in quanto fa riferimento a piani urbanistici passati e ormai scaduti.

Infine, dopo quanto detto, è impossibile non dare rilevanza agli aspetti economici, più volte contestati dalla Legaper redigere il nuovo PGT infatti l’attuale amministrazione comunale ha impiegato ben 80000 euro ma, l’unico risultato ottenuto è stato quello di spendere questa ingente somma per un PGT che non è stato e non può più essere approvato.

Tutti questi problemi sono stati esposti da Emanuele Pozzoli, al Consiglio Comunale prima citato ma, la maggioranza del consiglio comunale non ha saputo dare motivazioni per quanto fatto

 

Davide Bruscagin


 


 

martedì 9 aprile 2019

Guardiamo avanti!

Come tutti sappiamo, in queste settimane, il caro Sindaco Sergio Cazzaniga, accompagnato dai suoi sostenitori, sta facendo il giro di tutte le frazioni per illustrare il programma e spiegarne i relativi punti.
Come punti focali abbiamo; sistemare i parchi, marciapiedi più sicuri, sicurezza per cimiteri e in generale e strade più pulite.
Ora, sono idee molto utili, idee che hanno un senso, visto lo stato di deterioramento attuale di marciapiedi, strade e cimiteri.
Deterioramento, tra l’altro, inevitabile vista la poca cura e importanza data agli stessi dalla giunta Cazzaniga.
Queste proposte però mi fanno sorgere un dubbio..
Ma non sono le stesse portate avanti con orgoglio dallo stesso Sergio Cazzaniga all’inizio della campagna elettorale di ben 5 anni fa?
Certo, sono le stesse idee e promesse (ovviamente non mantenute), di esattamente 5 anni fa!!
Questo vuol dire che il buon Sergio in questi meravigliosi 5 anni di amministrazione non ha combinato nulla, anzi, ha fatto più danni che altro, tra l’altro non prendendosene la responsabilità ma facendo, come si suol dire, da scarica barile verso le amministrazioni precedenti.
Il caro Sergio, però, non si è fermato qui, ora, che si sta accorgendo che forse la gente si sta stancando di questa amministrazione, di tutte le frottole e fesserie propinate da lui e da tutti i suoi sostenitori, ha deciso di mettersi a sistemare parchi e strade…
Non vi sembra un pochetto strano, visto e considerando che le elezioni si svolgeranno il prossimo 26 maggio 2019??
Come mai in tutti questi anni non ha fatto nulla e solo ora si sta impegnando per Besana?
Perché forse ha capito che fare il sindaco non è solo scattare foto in divisa, scrivere discorsi e presentarsi a cerimonie?
Mi sa che l’ha capito troppo tardi, come ci si può ancora fidare di una persona che per ben 5 anni ci ha raccontato più fesserie che altro??
Come ci si può fidare di una persona che ha promesso così tanto ma ha fatto così poco?’
Alle prossime elezioni votiamo per il cambiamento, votiamo per Besana!
#guardiamoavanti insieme

Gaia Beretta

venerdì 5 aprile 2019

La verità sul nido gratis

Come avrete visto su Facebook in data 3 Aprile 2019, Sergio Cazzaniga ha pubblicato un post spiegando come stanno “realmente” le cose riguardo l'argomento “Nido gratis”. Cazzaniga cita il candidato sindaco del centro destra Emanuele Pozzoli e dopo una battutina iniziale e spiega con fatti, a suo dire “concreti”, come sono andate le cose.

Infatti fin dall'inizio Cazzaniga sostiene che non sia stata una sua scelta non aderire all’iniziativa “nidi gratis” ma che sia colpa di chi c’era prima. Peccato che è proprio un articolo del Cittadino del 28 Settembre 2018 a smentire questa cosa. Nell'articolo lo stesso sindaco dichiara che non aderire all'iniziativa di regione Lombardia sui nidi gratis, sia stata una sua scelta!.

 

Pozzoli aveva contestato la mancata adesione per i seguenti motivi:

 

1) Dall'articolo si evince che il comune oltre a far pagare alle famiglie dei bambini la retta ha speso dei soldi per calmierarne il costo. Col nido gratis né il comune né le famiglie avrebbero speso dei soldi.

2) Dall'articolo si evince che alle famiglie in difficoltà il comune concede ulteriori contributi per abbassare il costo della retta. Col nido gratis né il comune né le famiglie in difficoltà avrebbero speso dei soldi.

3) Le sezioni primavera delle materne paritarie non sono sostitutive del nido, altrimenti anche il sostegno dichiarato da Cazzaniga al nido è in conflitto con la vicinanza paritarie.

 

Ma non finisce qui! Sempre nel post del 3 Aprile 2019 ma anche nell'assemblea tenutasi la sera stessa a valle guidino, Cazzaniga dimostra di non conoscere la misura “nidi gratis” infatti continua a sostenere che i fondi per la misura siano europei e dunque bisogna ringraziare l'Europa, facendo anche un’altra battuta verso Pozzoli a fine articolo.

Peccato che la realtà non è questa.

Infatti i fondi non sono solo europei ma sono così distribuiti: 50% unione europea 35% stato 15% regione. Le risorse dell'Europa sono destinate in maniera generica al sociale, è regione Lombardia che ha deciso di investirle nella misura dei nidi gratis, dunque la misura c’è solamente per merito della regione!

Mi sorgono dunque delle domande in merito alla questione:

 

Come mai solo ora (guarda caso dopo che Pozzoli lo ha proposto) Cazzaniga si dice pronto ad aderire all'iniziativa nidi gratis?

E perché è stato fatto pagare (per scelta) ai Besanesi il nido quando si poteva dare un servizio gratuito?

 

Gianluca Merazzi

giovedì 4 aprile 2019

Più fatti in tema di sicurezza

Come si può leggere, nella legge n. 584 del 1975, viene indicato un generico ed assoluto divieto di fumo in diversi locali PUBBLICI tra cui sale d'attesa di stazioni ferroviarie.
In questi mesi, prendendo la mattina il treno, mi sono imbattuto in una situazione disastrosa della stazione di Villa Raverio. La spiacevole situazione non riguarda solo lo stato "fisico" che appare sporco e malcurato ma riguarda sopratutto le persone che si aggirano in questo spazio. La sala di attesa sotto controllo di ragazzini, molto probabilmente studenti dell'istituto superiore presente nel paese, che non solo fumano all'interno del locale ma si permettono di occupare i posti (spesso lasciando in piedi adulti e anziani) accovacciandosi in maniera irrispettosa e incivile (scarpe sporche sui posti). Per non parlare delle "simpatiche" scie speziate che si aggirano nell'aria, provenienti dai ragazzini che si raggruppano nel parcheggio. Innanzitutto i colpevoli di questa situazione sono i ragazzi ma anche i loro genitori che molto probabilmente non hanno insegnato loro l'educazione oppure potrebbe essere anche colpa dell'adolescenza che rende questi ragazzi "sciocchi e irresponsabili". Proprio ieri sera, dopo aver ricevuto l'invito nella mia cassetta della posta, mi sono recato a sentire le proposte per la "nuova" campagna di Sergio Gianni Cazzaniga ed è proprio uscito questo argomento LA SICUREZZA, dove è stato affermato e garantito che tutto sta andando verso la giusta direzione (poi mi confermerete voi guardando le foto in allegato). anche questa volta tante belle proposte... Ma la domanda che mi sorge è: In questi 5 anni dove è stata la giunta Cazzaniga, era forse impegnata ad attaccare l'opposizione e dare continue colpe alle amministrazioni precedenti o ha "FATTO"qualcosa? Io penso che fatti concreti non si siano visti dunque è ora di cambiare e guardare finalmente avanti!

Gianluca Merazzi

martedì 26 marzo 2019

GUARDIAMO AVANTI (MA NON SOLO..)

Besana in Brianza. 15.558 abitanti (al 30.11.2017), 6 frazioni e 15.76km2 di territorio.

In questi giorni, grazie al ritorno del caldo e della bella stagione, ho ripreso a camminare su e giù per il territorio del nostro comune e non ho potuto non notare la situazione delle nostre strade e dei nostri marciapiedi (dove ci sono). Sì perché, purtroppo, gli oltre 15 km2 del nostro comune non sono per nulla collegati tra di loro. Sfido chiunque a trovare un modo per poter spostarsi da una frazione all’altra, a piedi, senza rischiare di inciampare o di essere investito da una macchina. Le foto che allego sono state scattate in un percorso di soli 3km (villa-sasso del guidino-valle-centro sportivo-villa), ma rappresentano benissimo quella che è la realtà del territorio besanese. Una realtà dove i marciapiedi, spesso, sono in condizioni non certo ottimali (se va bene sono vecchi e senza asfalto, altrimenti sono un’ottima aiuola per gli alberi); una realtà dove i sentieri (ben vengano!) sono tenuti in condizioni pessime (anche se, va riconosciuto, negli ultimi anni qualcosa è stato fatto) e infine una realtà dove spesso, spessissimo, mancano protezioni adeguate per i pedoni. Mi chiedo allora che senso abbia parlare di ecologia, di ambiente, di mobilità sostenibile, quando poi ci si trova di fronte a questo. Un comune, prima di tutto, deve essere coeso e collegato al meglio con le proprie frazioni. Un cittadino di calò, ad esempio, deve sentirsi libero di poter andare a piedi a besana, a vergo o dovunque voglia senza pericoli. Non è possibile che si debba per forza usare la macchina anche per fare solo 2km. E non mi pronuncio sulla situazione dei mezzi pubblici.

Questo articolo non vuole essere né un elogio per quanto fatto, né una critica per quanto non fatto dall’amministrazione uscente. Ma vuole essere un invito ai cittadini besanesi, affinchè ci diano fiducia, ci diano una mano concreta per poter venire incontro il più possibile alle esigenze di tutti, anche a quelle di coloro che decidono di spostarsi a piedi.

Guardiamo avanti, ma non dimentichiamoci di buttare un occhio per terra.

Alessandro Cacciatori

 

domenica 24 marzo 2019

Che succede in Villa Filippini?

Siamo di fronte all'ennesimo episodio di mancata trasparenza da parte della giunta Cazzaniga.
Come avrete notato in questi ultimi giorni, il parco della cara  villa Filippini è stata completamente coperto da bellissimi tele verdi. Questo, all'entrata principale che si affaccia in via Roma e anche all'entrata secondaria che sfocia in via Dante Alighieri. Questi teli sono stati messi in modo da non permettere ad alcuno di vedere oltre, come se si voglia nascondere qualcosa.
Come ben saprete il progetto ha avuto un costo complessivo di circa 700.000 euro per tutta la villa, solo il parco ha avuto un costo di circa 500.000 più IVA. Per quanto riguarda i lavori nel parco, essenzialmente, riguardano il rifacimento dei vialetti con l'installazione di un impianto di illuminazione a terra. La bella stagione sta per arrivare e purtroppo questo luogo significativo di svago per numerosi giovani e famiglie è ancora chiuso. I lavori dovevano avere una durata 90 giorni ma ad oggi nulla si è più saputo. Fino a poco tempo fa, si intravedeva che per quanto riguarda i vialetti il lavoro era completo invece se ora si sbircia nei buchi del cancello si può notare che i vialetti che erano stati già gettati sono stati scarificati. Che cosa sta succedendo? C'è forse stato un errore nei lavori? Quando sarà accessibile il parco? Ancora una volta non si hanno risposte e si è preferito nascondere ai cittadini gli errori.
Un altra domanda significativa potrebbe essere: per quale motivo è stato deciso di installare un impianto di illuminazione, quando, la villa di notte rimane chiusa al pubblico? Oppure per quale motivo non verranno reinstallati i giochi per i bambini? La città è di tutti e ogni persona deve ricevere risposte, trasparenza e fiducia stanno alla base e purtroppo anche in questo caso siamo di fronte a una giunta che fa quello che vuole senza tener conto dei cittadini.

Gianluca Merazzi



sabato 9 marzo 2019

Tasse: quello che il sindaco non dice

L’8 marzo 2019 è uscito il nuovo numero del “Besanese”, il giornale periodico di informazione del territorio comunale di Besana in Brianza.
Nelle prime pagine l’attuale Sindaco Sergio Cazzaniga vanta di aver realizzato il 90% di quanto promesso nel programma elettorale proposto ai Besanesi cinque anni fa.
Sono tanti gli argomenti trattati ma altrettante sono le iniziative mai realizzate...

Un tema riportato riguarda le risorse di gestione amministrativa e, a tale proposito, le parole del Sindaco sono molto chiare: “abbiamo tenuta invariata la tassazione, anche nell’ultimo triennale (2019/2021)”.

Il nostro Sindaco però non spiega che durante la sua carica quinquennale ha agito diversamente, facendo l’opposto di ciò che riporta al Besanese; ha in realtà aumentato tutto quello che poteva essere aumentato, fino a quando, nel 2016, il Governo ha imposto il blocco degli aumenti delle tasse agli enti locali.
Infatti, nel 2014 il primo cittadino ha alzato l’IMU e nel 2015 ha rincarato l’IRPEF, innalzando l’aliquota sulle persone fisiche dallo 0.5 allo 0.7 per mille.

Il resoconto di quanto fatto? Chiedere ai Besanesi quasi 800'000 € in più di tasse all’anno.
A questo punto la domanda sorge spontanea: Ci fidiamo ancora del nostro Sindaco? Vogliamo dargli ancora fiducia per i prossimi 5 anni?

Davide Bruscagin

venerdì 11 gennaio 2019

La sinistra ha altre priorità: ai Besanesi ci pensa la Lega!

Tra i sindaci di sinistra che strumentalmente si sono schierati contro il decreto Salvini non poteva mancare Sergio Cazzaniga (articolo su "Il Cittadino Brianza Nord" del 5 gennaio), probabilmente nostalgico dei governi PD che hanno aperto le porte a più di 800mila immigrati, generato insicurezza e di fatto favorito un business da miliardi di euro in cui spietate organizzazioni criminali africane si sono arricchite sulla pelle dei migranti e degli italiani.

Ormai dalla giunta sinistroide di Besana, arrivata ormai agli ultimi mesi di amministrazione, non ci aspettiamo nulla di più: d'altronde in questi anni si sono distinti per aver dato il palazzetto dello Sport in concessione agli islamici dei comuni limitrofi, organizzato la pulizia del paese con i richiedenti asilo e presentato documenti in consiglio comunale contro il pericolo fascista in città (?). E i besanesi, i brianzoli e gli italiani? Non pervenuti.
Sia chiaro: se i cittadini ci daranno fiducia alle elezioni di maggio noi non solo applicheremo alla lettera il Decreto Salvini, che finalmente pone delle regole chiare sull'immigrazione e non solo (invito tutti i lettori a documentarsi sui contenuti del decreto), ma useremo anche gli strumenti previsti dal decreto Minniti. Misure di buonsenso come il daspo urbano per delinquenti, vandali e venditori abusivi che la Giunta di sinistra presente a Besana non ha mai voluto applicare. ​


Ci impegneremo inoltre per ridare dignità ai residenti di via Moneta che da anni sono costretti a convivere con 50 richiedenti asilo proprio a causa delle politiche sciagurate portate avanti dai governi del Pd e tanto care al nostro sindaco. Come? ​
Grazie ai risultati ottenuti proprio da Matteo Salvini, che in pochi mesi ha praticamente azzerato gli sbarchi e diminuito i tempi di valutazione dei richiedenti asilo, e inoltre seguendo l'esempio di altri comuni come Monza e Correzzana che, lavorando con il Prefetto, sono riusciti a risolvere queste situazioni di disagio dimostrando che "volere è potere". ​

La priorità della Lega sono i besanesi e proprio per questo useremo tutti gli strumenti a disposizione per aumentare la sicurezza e il benessere dei nostri cittadini. ​In sostanza, visto che la sinistra non ne è capace e ha altre priorità, ai besanesi come sempre ci penserà la Lega! ​


Alessandro Corbetta


mercoledì 2 gennaio 2019

Chi pensa ai Besanesi?

Il 22 dicembre sul quotidiano “Il Giorno” è stato pubblicato un articolo da cui emerge chiaramente la scala delle priorità e la propaganda dell’Amministrazione Besanese. Il Comune si è fatto promotore di un’iniziativa proposta dalla cooperativa Aeris (una delle innumerevoli coop che in Italia negli ultimi anni hanno gestito centinaia di migliaia di immigrati) che ha invitato la cittadinanza ad “aggiungere un posto a tavola per un richiedente asilo”, durante i recenti giorni di festa.

Sarebbe opportuno rammentare al Sindaco l’altrettanto lodevole atteggiamento di tolleranza dei residenti di Via Moneta (quartiere residenziale ex Salmilano), i quali hanno superato oltremodo la proposta della Cooperativa, vedendosi costretti da quasi tre anni ad una convivenza forzata con una cinquantina di richiedenti asilo, che purtroppo si è dimostrata fallimentare, in quanto i richiedenti asilo non sono stati capaci di integrarsi al nostro stile di vita.

A tal proposito si rammenta all’Amministrazione Cazzaniga l’attuale situazione lamentata dai residenti di Via Moneta: “: “Rumori molesti di notte, conferimento dei rifiuti tanto sbagliato da portare alla presenza di insetti e ratti, fino alla presenza di uomini e donne di notte in atteggiamenti non consoni ad un ambiente rispettoso di famiglie e bambini” (Il Cittadino di Monza e della Brianza del 5/11/2016).

Già nel 2016 sono state raccolte centinaia di firme per sensibilizzare l’Amministrazione Comunale al raggiungimento di un accordo volto a risolvere definitivamente quello che nel tempo si è dimostrato un vero problema di convivenza, ma Sindaco e Prefetto hanno nel tempo ignorato vergognosamente le richieste dei concittadini besanesi.

L’iniziativa di ospitare indigenti durante le festività natalizie rappresenta una lodevole espressione di quell’umano sentimento che tutti dovremmo avere, ma senza distinzione di colore o di provenienza.

Il successo di quest’azione sarebbe stato massimo se fosse stato affiancato ad una iniziativa di “ascolto” da parte del Sindaco, verso i disagi sofferti dai suoi concittadini, senza la quale purtroppo si alimenta un clima di malcontento, favorendo il sorgere spontaneo di una domanda: “quando il Sindaco Cazzaniga comincerà a pensare ai Besanesi?”

Marco Sala

 

martedì 16 ottobre 2018

parcheggio alle ziette dove sei? Rubrica parole parole parole

Quasi quattro mesi fa, come riportato dal sito “giornaledimonza.it” in un articolo del 21 giugno, l’Amministrazione comunale annunciava trionfante l’imminente avvio di alcune opere pubbliche presso la frazione di Calò: la realizzazione di 210m di pista ciclabile ed un parcheggio dedicato all’Istituto Comprensivo Paritario Don Carlo San Martino di Rigola (“Ziette”). Il taglio del nastro era previsto per i primi giorni di settembre, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico. È trascorso ormai più di un mese ed è possibile constatare il mancato inizio delle opere e la loro relativa consegna.

Le ipotesi sui motivi del ritardo potrebbero essere le seguenti.

In primo luogo non si era valutata concretamente l’entità degli interventi annunciati.

In seconda analisi, si presume che il Sindaco desideri posticipare l’inaugurazione di importanti opere pubbliche (vedasi area cani) in vista dell’imminente campagna elettorale per le elezioni del 2019.

Ancora una volta le promesse non vengono onorate da fatti concreti e pertanto la credibilità della Giunta risulta essere discutibile ed è oltremodo deludente osservare come i cittadini besanesi ne subiscano le relative conseguenze.

Marco Sala

 

lunedì 9 luglio 2018

Via Beato Angelico ai confini della realtà

 

Per capire come apparirebbe la terra dopo l’uomo non è necessario recarsi in posti lontani o frequentare edifici fatiscenti, bensì basta percorrere la Via Beato Angelico.

Qui infatti lo scenario che si presenta è quello dello stato di totale abbandono determinato da una situazione di incuria in cui purtroppo versa ormai da tempo.

Gli effetti di questa negligenza, o meglio della mancata risposta alle esigenze dei residenti, sono facilmente riscontrabili già all’inizio della via, dove vi è un parco giochi di recente realizzazione e molto frequentato dai bambini e genitori in quanto situato nelle immediate vicinanze delle scuole.

L’altalena del parchetto è inutilizzabile, in quanto ammalorata, ed è stata avvolta con il nastro da cantiere, senza nemmeno aver affisso un avviso che inviti alla sicurezza e segnali l’imminente riparazione e il ripristino dell’area. (FOTO 1)

Proseguendo lungo la via per il parcheggio degli autobus, troviamo un’ingegnosa o per lo meno risparmiosa soluzione al problema dell’assenza di ombra (una soluzione fu per altro avanzata da alcuni cittadini con il trapianto di alberi decorativi ma respinta dall’attuale sindaco durante il suo primo mandato) in cui si è preferito dar spazio alla vegetazione spontanea, ovvero erbacce ed arbusti che raggiungono i 70 cm e potranno fra qualche decennio soddisfare l’esigenza d’ombra di chi posteggia la macchina, geniale! (FOTO 2,3,4)

Superata la scuola materna dopo la curva, troviamo un terreno di proprietà di un privato che ha deciso di dar vita a un bosco, che richiama però la dantesca “selva oscura” descritta nell’inferno, perché le sterpaglie rappresentano un felice ecosistema per topi, pantegane, bisce ed altri animali del suolo visti da numerosi abitanti e passanti.

Il disagio maggiore però è rappresentato dall’impossibilità di poter camminare lungo il marciapiede, perché ormai è diventato di totale dominio delle piante, costringendo i numerosi frequentatori della strada a scendere dal marciapiede stesso e camminare lungo la strada. (FOTO 6)

Si precisa che questa via è particolarmente frequentata, sia per la presenza delle scuole, sia perché di gradevole percorrenza e quindi scelta da mamme/nonne con passeggini e carrozzine e proprietari di cani.

Ci si stupisce come il proprietario del terreno continui a non occuparsi della pulizia del suo bene, probabilmente perché nessuno dell’Amministrazione Comunale gli ha mai inviato una relativa richiesta.

Ma soprattutto ci si stupisce come il Comune stesso, perfettamente consapevole dello stato di disagio, non provveda periodicamente a ripulire la strada dalle erbacce, inviando poi le spese direttamente al proprietario.

Ultima segnalazione: qualora doveste decidere di passeggiare per via Beato Angelico e la strada dovesse risultare pulita (solo grazie all’azione di volontariato ormai periodicamente attuata dai residenti) prestate ugualmente attenzione, perché lo stato dei marciapiedi e della pista ciclabile è tale che potreste rischiare di slogarvi una caviglia! (FOTO 5,7)

Ironia a parte, gli interventi periodici di pulizia, la manutenzione e il rinnovo delle strade non devono essere un’eventualità ma una costante, indice di un decoroso senso di responsabilità e di civiltà di chi amministra  bene un comune.    

Marco Sala

 

venerdì 20 aprile 2018

Il prezzo degli errori: mancano 600.000€

Ieri sera è stata approvata la chiusura del bilancio 2017 ed è stata l'occasione per noi di mettere in evidenza quanto avevamo previsto ormai nel 2015. In sole due voci di bilancio l'attuale giunta ci è costata oltre 600.000 euro in soli tre anni.

Dopo l'elezione del centro sinistra nel 2014, la lotta all'evasione dell'IMU/ICI non è più stata un priorità per Besana. Così siamo passati da recuperare quasi 220.000€ di evasione nel 2014 ad un misero 87.000€ nel 2017 con un crollo del 60%. Oltre ad essere un fattore di giustizia sociale far pagare a tutti il dovuto, è importante per recuperare entrate correnti senza aumentare le tasse o ridurre i servizi. Ne va dell'efficienza del comune.

L'altra voce di bilancio a soffrire è quella che riguarda il canone per la gestione della rete gas. Nel 2015 l'amministrazione Cazzaniga ha sottoscritto un accordo con il gestore "a sconto" per l'azienda passando da un introito annuo per il comune di 942.000€ a 807.000€ che ci porta ad avere 135.000€ in meno ogni anno. Pochi mesi dopo quell'accordo il governo ha chiarito che non dovevano essere fatti accordi per la gestione della rete gas ad un importo inferiore di quanto previsto dai contratti. Il risultato è che da due anni il comune incassa 130.000€ in meno e continuerà a farlo per chissà quanto tempo.

Il conto in soli due anni è di oltre 600.000€ in soltanto due voci che dovevano essere incassati e non lo sono. Una cifra importante per il nostro bilancio che ad esempio avrebbe potuto coprire per intero tutte le spese della polizia locale e dell'ufficio tecnico (stipendi, materiale, mezzi, contributi ecc) messi insieme.

Di solito questi dati non si trovano sui giornali ma misurano l'efficienza degli amministratori e sono partite decisive per la gestione del nostro comune.

Anche da questi numeri si evince che è arrivato il momento di cambiare.


Emanuele Pozzoli

 

 

 

 

mercoledì 4 aprile 2018

bravi a sbagliare

Nella scorsa estate Brianzacque ha eseguito I lavori di rifacimento della rete fognaria in via S. Ambrogio a Vergo Zoccorino. Sconsideratamente, la maggioranza nella persona di Impaziente ha pubblicamente affermato il falso, sul besanese, attribuendo tali lavori alla giunta (qui l’articolo con la conferma degli uffici comunali dei lavori eseguiti da Brianzacque).
Si sono attribuiti il lavoro d’altri dimenticandosi di fare il proprio.
Il goffo tentativo di turlupinare i besanesi ha però messo in evidenza la solita assenza dell’amministrazione comunale nello svolgere il proprio lavoro. Infatti, Brianzacque aveva l’obbligo di ripristinare il manto stradale alle condizioni precedenti dopo la realizzazione della rete fognaria e la giunta aveva il dovere di vigilare su quest’obbligo. Invece via S. Ambrogio versa in condizioni pietose da allora. Anzi dopo le ultime piogge la situazione è perfino peggiorata perché oltre al solco che percorre la via dal confine con Carate all’incrocio con via Silvio Pellico, si sono aggiunti i buchi a rendere difficoltoso il traffico per le auto e pericolo per le moto e le biciclette.
Sono corsi a prendersi il merito del lavoro altrui dimenticandosi completamente di fare il proprio.

Emanuele Pozzoli

venerdì 23 marzo 2018

La verità sulle responsabilità

Cosa è peggio di un sindaco che non ha il coraggio delle proprie scelte?

La giunta ha deciso di tirare diritto sulla bretella e per giustificare l’ingiustificabile addossa la responsabilità ad una decisione della giunta di centro destra del 2012. Cerchiamo di fare chiarezza:

Perché il piano attuativo di Balgano è stato confermato dalla giunta di centrodestra nel PGT del 2012?

Perché i privati hanno il diritto di costruire dei capannoni e nel PGT è stata confermata solo una mera indicazione come hanno fatto tutte le giunte degli ultimi 20 anni. Infatti per costruire davvero è necessaria una particolare procedura esterna al PGT che prevede prima l’adozione (già fatta dalla giunta Cazzaniga a gennaio 2018) e poi l’approvazione. Ad esempio sul PGT di Besana erano indicate delle rotonde il cui disegno finiva sulle case, ma nessuna casa è mai stata abbattuta per realizzarle…

Perché se il progetto prevede dei capannoni è prevista anche una bretella?

Perché i capannoni sono di fatto un ampliamento della zona industriale di Monticello (+20%) ma sul confinante territorio di Besana. Per questo Monticello pretende il collegamento ma di tutta la zona industriale con la viabilità di Besana.

E quali problemi comporta la bretella?

Sostanzialmente due:

  1. Uno studio professionale specializzato in viabilità ha certificato che in caso di realizzazione della bretella si verificherebbe un grave danno causato dall’aumento di traffico sul centro di Besana con conseguenze insostenibili per il nostro paese.
  2. Per realizzare la strada è necessario passare su terreni di proprietà di un imprenditore agricolo il quale non intende vendere i terreni su cui lavora.

Per questo è stata lasciata soltanto una previsione nel 2012?

Esattamente. E’ vero che alcuni privati hanno il diritto di costruire i capannoni e il comune deve tutelare questo diritto. Ma è altrettanto vero che l’operatore agricolo ha il diritto di non vendere il proprio terreno e il comune ha il dovere di tutelare anche questo diritto.

E il comune come dovrebbe comportarsi?

Secondo noi tra due privati con interessi diversi il comune dovrebbe comportarsi da arbitro, cercando di tutelare gli interessi di entrambi ma mettendo al primo posto gli interessi della collettività.

Invece come sta agendo l’amministrazione Cazzaniga?

Esproprierà il terreno al coltivatore agricolo per farci passare la bretella e costruire i capannoni.

Perché questa decisione?

Continuiamo a chiederlo ma continuano a rispondere che la bretella l’ha voluta la giunta gatti nel 2012... Ma il procedimento di adozione prima e approvazione poi lo stanno facendo loro.

 

Emanuele Pozzoli