Un imbarazzato articolo sul volantino del PD di Besana
ricostruisce, a loro modo, la vicenda piscina con una serie di strafalcioni. Ad
esempio si dice che nel 2004 tutti gli schieramenti erano contro la piscina. Ma “Insieme
per Besana” l’aveva nel programma. Pagina 16. Ops…
E poi il patatrac.
L’ignoto autore dice quali sarebbero state le conseguenze per il comune se la
delibera fosse stata revocata. Ma niente
di niente sulle conseguenze della loro scelta: l’annullamento. Certo la
conseguenza è la sentenza! Oooooops.
Ovvero 340.000 euro più eventuali spese ed
interessi.
E poi la
solita foglia di fico del parere legale a giustificare la decisione di
annullare e non revocare la delibera. Ma la decisione chi l’ha presa? Chi ha
alzato la mano? Ma senza parere legale quale sarebbe stata la vostra decisione?
E sopratutto sareste stati in grado
esprimere una decisione?
Se la
risposta a tutto è “ ci sono pareri legali”, e non avete il coraggio delle
vostre scelte, perché vi siete candidati?
Ma il
massimo della baraonda è il paragone con la metancastano. Due vicende che
dimostrano l’assoluta inconsapevolezza delle scelte assunte.
Nella
vicenda piscina c’era francamente poco da fare.
L’unico atto pieno di un sindaco per fermare la realizzazione dell’impianto
era quello di parlare ai propri cittadini assumendosi le proprie responsabilità,
revocare la delibera in piena coscienza e pagare le penali. C’era poco da fare.
Invece si è scelta la strada furba di non pagare una lira e lasciare a chi
verrà l’eventuale danno.
Con la
metancastano invece i motivi, quanto meno per sedersi al tavolo e trattare, c’erano.
E ce n’erano tanti che sono finiti in un ricorso alla corte dei conti.
Invece incoerentemente con voi stessi,
avete pagato.
Questione di
coerenza. Concetto tanto strano da non capire nemmeno quella degli altri.
Infatti se
nel 2006 la Lega all’opposizione diceva che sarebbe arrivato il ricorso, perché
l’annullamento era una boiata pazzesca, oggi con tanto di sentenza, la Lega deve difendere il comune ovviamente
in Consiglio di Stato, ma non può far altro che dire “avevamo ragione”.
Ooooops.
Emanuele Pozzoli