
Ebbene sì, dopo l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, anche i giovani intelletualoidi sinistrossi di Qui Besana Libera si sono sentiti offesi dalla manifestazione della Lega Nord. Offesi a tal punto che, come l'ANPI, hanno voluto cambiare il loro simbolo (vedi sotto).
Infatti, dopo il presidio leghista, i giovani democratici e sellini si sono prodigati in trattati sulle regole e in interviste strappalacrime sulla povera e maltrattata comunità islamica.
Nel "trattato delle regole" di Daniele innanzitutto vengono riportate notizie inveritiere come, ad esempio, il fatto che sia stato il Comune di Renate a concedere una sala di preghiera ai musulmani, facendo passare il concetto che a Besana la Giunta è intollerante, mentre l'amministrazione renatese è aperta al dialogo ed all'integrazione interreligiosa. Peccato però che quella sala sia stata comprata dai musulmani e non concessa dal comune.
Ma la cosa che più lascia senza parole è come Daniele sia riuscito a sconfessare la tesi principale del suo articolo dove vengono accusati i cattivoni leghisti di usare le leggi e a proprio piacimento per scagliarsi contro i cittadini musulmani. Infatti il cubiellino è il primo ad usare i principi costituzionali a proprio piacimento, sconfessando la tesi principale di tutto il suo trattato.
Daniele ha citato alcuni articoli della Costituzione in modo molto creativo, tralasciando alcuni passaggi fondamentali che sollevano il Comune da qualsiasi obbligo di concessione di spazi di preghiera alle comunità religiose. L'abbiamo detto e ripetuto tanto che anche gli alberi di Besana lo hanno imparato: nessuno vuole impedire la preghiera a queste persone, ma non deve essere il Comune a concedere o creare un centro di preghiera.
Inoltre l'arguto politologo, citando gli art. 8 e 19 della Costituzione, ne ha dimenticati molti altri che rendono incostituzionali molti precetti della religione islamica. Non voglio elencarli tutti, me ne bastano alcuni: poligamia; pena di morte per apostati, adulteri ed omosessuali; la superiorità del musulmano sul non musulmano e dell'uomo sulla donna.
Lascio ai Ragazzi di Qui Besana Libera e alla saggezza dei lettori il compito di trovare l'incostituzionalità di tali concetti inscritti nel Corano e nella Dichiarazione Islamica dei Diritti dell'Uomo.
Passiamo all'intervista strappalacrime. Ritengo la scelta di intervistare la comunità musulmana anche interessante, ma quella confezionata da QBL è un'intervista tesa a far passare gli islamici come le persone più oppresse, discriminate e pronte ad integrarsi sulla faccia della terra; mentre i brianzoli un popolo diffidente, razzista, intollerante.
Mi chiedo come dei ragazzi che dovrebbero avere una concezione vera della libertà, riescano a fare un'intervista del genere ai rappresentanti locali di una religione che ogni anno uccide in media 160.000 mila cristiani. Una religione che ha compiuto e progettato attentati in tutti i continenti. Una religione che contiene, come già detto, nel suo testo sacro e in documenti istituzionali concetti anticostituzionali, antidemocratici e contro qualsiasi elementare principio di libertà. Una religione che contempla un trattamento disumano per le donne e i gay.
Ovviamente nella comunità musulmana ci sono tante brave persone che condannano fermamente quanto viene fatto dai loro fratelli, ma nell'intervista non esiste una critica a questo lato del mondo islamico, non c'è la volontà di capire il motivo per il quale se fosse stata la comunità Buddista a chiedere uno spazio non sarebbe uscito questo polverone. Non vi è una domanda sugli Imam arrestati nel nostro Paese, non vi è un riferimento al centro islamico Pace di Macherio - che aveva guarda caso lo stesso nome di quello di Renate e che conteneva due terroristi.
Insomma un'intervista di parte, acritica, noiosa, patetica. Di spessore giornalistico pari a zero.
E' un giudizio pesante, lo so, ma non mi capacito come la sinistra di oggi veda in chi democraticamente e pacificamente ha manifestato contro un atto prepotente il male assoluto ed in una religione che presenta evidenti aspetti antidemocratici e che giornalmente sparge sangue nel mondo, un qualcosa da difendere senza se e senza ma..
Non ho la presunzione di cambiare l'idea di nessuno, ma ogni tanto occorre staccare il proprio pensiero dall'idealismo e dal buonismo imperante e capire il motivo per cui molte persone - e non solo i leghisti - temono l'islam. Non basta trincerarsi dietro la "libertà religiosa" per essere convincenti e non è possibile accusare di razzismo chi guarda in modo critico e sospettoso alcuni precetti di altre culture.
Ci sono degli aspetti dell'islam da condannare fermamente e da non sottovalutare. L'integrazione ci può essere solo se l'ospite intende abbracciare i principi che fondano la nostra civiltà, altrimenti si rischia l'apertura totale ad un mondo che sarà potenzialmente in grado di distruggere tutte le libertà e i diritti che - con sangue, idee e fatica - si è riusciti ad ottenere nel nostro Paese. Quanto appena scritto dovrebbe essere banale, ma evidentemente molti non ci arrivano.
Concludo, come feci nell'articolo scritto il 12 gennaio 2011 su Besanaweb, con alcuni pensieri di Oriana Fallaci:
"L'Europa non è più l'Europa; è diventata l'«Eurabia», una colonia dell'islam, nella quale l'invasione islamica non procede soltanto in senso fisico ma penetra anche nelle menti e nella cultura. Il servilismo nei confronti degli invasori ha avvelenato la democrazia, con ovvie conseguenze per la libertà di pensiero e per lo stesso concetto di libertà"
"L'Occidente è malato. Malato del cancro morale e intellettuale di cui parlo nella mia Trilogia. E sa qual è il particolare più miserevole? È che ad alimentare quel cancro sono proprio coloro i quali si definiscono progressisti, illuminati, liberali, uomini e donne di sinistra"
"L'Occidente è malato. Malato del cancro morale e intellettuale di cui parlo nella mia Trilogia. E sa qual è il particolare più miserevole? È che ad alimentare quel cancro sono proprio coloro i quali si definiscono progressisti, illuminati, liberali, uomini e donne di sinistra"
"Non si può sopravvivere se non si conosce il passato. Noi sappiamo perché le altre civiltà sono scomparse: per eccesso di benessere e ricchezza e per mancanza di moralità e spiritualità... Nel momento stesso in cui rinunci ai tuoi principi e ai tuoi valori... in cui deridi questi principi e questi valori, tu sei morto, la tua cultura è morta e la tua civiltà è morta"
E adesso fatevi due risate con il nuovo simbolo di Qui Arabia Libera: