SPECIALE PISCINA



A fine novembre un consiglio comunale acceso ha trattato il complesso tema della piscina. Cosa è successo?
E’ successo che il Comune è stato condannato dal Tribunale a pagare per un grave errore della Giunta Cazzaniga.


Ricostruiamo la vicenda che è lunga e complessa …
Nel 2004 come tutti sanno l’amministrazione Mauri decise di realizzare la piscina al centro sportivo arrivando fino all’approvazione in Consiglio del progetto.
Il contratto prevede il pagamento di una “sorta di penale”. Se una delle due parti rinuncia al lavoro,  si impegna a risarcire l’altra.
A quel punto arriva la campagna elettorale.
E sul tema della piscina si scatena il putiferio. Le elezioni 2004, hanno un solo filo conduttore, e l’esito delle stesse elezioni è deciso dalla piscina. A distanza di otto anni si può riconoscere che il tempo è galantuomo  e bisogna dire che sono state dette tante bugie alla gente.
Ad esempio che fosse previsto un centro commerciale alimentare. Niente di più Falso. E proprio sulla “non buona fede” dell’amministrazione il tribunale ha punito il comune.
Questo modo di fare per fortuna non ci apparteneva e ancora oggi ci differenzia da altri. 
Torniamo alla piscina. Siamo nel giugno 2004 cambia Giunta e Cazzaniga diventa Sindaco
Cazzaniga diventa Sindaco e pur avendo detto nel suo programma elettorale di voler realizzare la piscina decide di non farla. Ma quello che conta adesso è “come decide di non farla”.
Aveva due possibilità: la prima era dire alla gente che la sua amministrazione in piena coscienza decideva di non realizzare la piscina, assumendosene la responsabilità  davanti ai besanesi e pagando le penali previste dal contratto, circa 200.000€.
La seconda invece era una poco furba scorciatoia: annullare le delibere con la quale Mauri prevedeva la piscina sperando di non dover pagare nulla.
Quale strada è stata scelta?
La scorciatoia ovviamente, come sempre hanno fatto in tutte le situazioni complesse, tipo Metancastano, e Piano Regolatore. E’ più facile ed appagante presenziare con la fascia tricolore ai compleanni o alle feste, che districarsi nelle questioni difficili.
E nessuno ha detto niente?
All’epoca sedevo sui banchi dell’opposizione e ricordo ancora (come testimoniano i verbali) di aver ripetuto in tutte le salse l’errore della scelta presa. Serviva solo un pizzico di buon senso e meno arroganza. Purtroppo prevedere il disastro che puntualmente si è verificato non era difficile, eppure ……
C’erano dei pareri legali dietro la scelta o no?
Si c’erano, ma i pareri sono appunto pareri, consigli. La responsabilità della scelta cade su chi la compie. E poi i pareri legali spesso suggeriscono ciò che uno vuole sentirsi dire.
E ora? Quali sono le conseguenze per tutti noi?
La conseguenza è stata la sentenza che condanna il Comune a pagare più di 340.000€ che però possono diventare addirittura 450.000€ tra interessi, rivalutazioni, ecc. E’ un’enormità. Figuriamoci in questo periodo. E in quel consiglio di novembre abbiamo dovuto scrivere a bilancio un debito non previsto. Abbiamo dovuto accantonare i soldi per far fronte a questa terribile tegola. Soldi che potevano essere destinati a lavori, servizi, a ridurre il debito, ecc. Soldi buttati via per il pressapochismo di un’amministrazione sorda, cieca ed arrogante
E nel frattempo come si muove l’Amministrazione?
Il Sindaco da manager esperto qual è si è mosso da subito per tenere botta e tentare tutte le soluzioni possibili. Non è semplice trattare con una spada sul collo da 340.000€.  Nel frattempo abbiamo fatto ricorso al consiglio di stato nella speranza di ridurre quanto più possibile il risarcimento del danno. Anche poche decine di migliaia di euro in meno da pagare, oggi fanno la differenza. Certo se ripenso alla scelta di Cazzaniga e Co. di non difendere il comune nel ricorso (novembre 2004) al Presidente della Repubblica…
Probabilmente adesso staremmo raccontando un’altra storia. In ogni caso, come già detto in consiglio comunale, faremo di tutto per limitare il risarcimento, nell’interesse dei besanesi. Se malauguratamente il comune però dovrà versare somme di denaro, qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.
Questo è un colpo pesantissimo. “Che paga in semper quei.” Gli altri tagliavano nastri e festeggiavano. Noi maniche rimboccate e pagare debiti. L’ultima rata della metancastano di 500.000€ lasciataci in eredità, i conti da regolare per la nuova palestra il cui costo è lievitato di 1.000.000 €, oltre 100.000€ per pagare un progetto irrealizzabile della piazza di Villa,  ora questa mazzata da 450.000€ per la piscina.
Stiamo raschiando il fondo del barile per non aumentare le tasse e ridurre il debito ma anche il barile prima o poi finisce. Con questa ultima mazzata sarà un miracolo non intervenire nei prossimi anni.
Almeno sapremo chi ringraziare!

Pressione alta, reazione scomposta... buon segno


Un imbarazzato articolo sul volantino del PD di Besana ricostruisce, a loro modo, la vicenda piscina con una serie di strafalcioni. Ad esempio si dice che nel 2004 tutti gli schieramenti erano contro la piscina. Ma “Insieme per Besana” l’aveva nel programma. Pagina 16. Ops…


E poi il patatrac. L’ignoto autore dice quali sarebbero state le conseguenze per il comune se la delibera fosse stata revocata. Ma niente di niente sulle conseguenze della loro scelta: l’annullamento. Certo la conseguenza è la sentenza! Oooooops.
Ovvero 340.000 euro più eventuali spese ed interessi.
E poi la solita foglia di fico del parere legale a giustificare la decisione di annullare e non revocare la delibera. Ma la decisione chi l’ha presa? Chi ha alzato la mano? Ma senza parere legale quale sarebbe stata la vostra decisione? E sopratutto sareste stati in grado esprimere una decisione?
Se la risposta a tutto è “ ci sono pareri legali”, e non avete il coraggio delle vostre scelte, perché vi siete candidati?  
Ma il massimo della baraonda è il paragone con la metancastano. Due vicende che dimostrano l’assoluta inconsapevolezza delle scelte assunte.
Nella vicenda piscina c’era francamente poco da fare.  L’unico atto pieno di un sindaco per fermare la realizzazione dell’impianto era quello di parlare ai propri cittadini assumendosi le proprie responsabilità, revocare la delibera in piena coscienza e pagare le penali. C’era poco da fare. Invece si è scelta la strada furba di non pagare una lira e lasciare a chi verrà l’eventuale danno.
Con la metancastano invece i motivi, quanto meno per sedersi al tavolo e trattare, c’erano. E ce n’erano tanti che sono finiti in un ricorso alla corte dei conti.
Invece incoerentemente con voi stessi, avete pagato.
Questione di coerenza. Concetto tanto strano da non capire nemmeno quella degli altri.
Infatti se nel 2006 la Lega all’opposizione diceva che sarebbe arrivato il ricorso, perché l’annullamento era una boiata pazzesca, oggi con tanto di sentenza, la Lega deve difendere il comune ovviamente in Consiglio di Stato, ma non può far altro che dire “avevamo ragione”. Ooooops.