giovedì 30 agosto 2012

Lo schifo italiano

Politici, giornalisti e presentatori tv che oggi, dopo le presunte intercettazioni al Presidente della Repubblica, chiedono a gran voce una legge sulle intercettazioni.
Gli stessi che quando venivano intercettati Silvio Berlusconi o, in seguito, Francesco Belsito si trastullavano nelle proprie case e parlavano di "attentato alla democrazia" o di "bavaglio alla libera informazione" se il Governo precedente provava ad aprire un dibattito sull'uso delle intercettazioni.
Intercettare un avversario politico è segno di libertà e democrazia, intercettare il Capo dello Stato è un golpe. Questi sono i giornalisti schierati, questa è la sinistra italiana: la candidata a prendere in mano le redini del Paese.
Lungi da me dal difendere i due personaggi che ho citato in precedenza, soprattutto il secondo giustamente cacciato dal partito in cui milito.
Ma quando sono costretto a sorbirmi una tale quantità di ipocrisia e di opportunismo, non posso pensare a come queste persone abbiano la faccia come il culo e a quanto siano responsabili del fatto che il nostro paese faccia, oggettivamente, schifo.
Che si pubblichino le intercettazioni di Napolitano (meglio se lo faccia lui stesso) come è stato fatto con innumerevoli ed illustri nomi (e cariche) della politica italiota. Siano poi gli italiani a trarre le loro conclusioni.
Alessandro Corbetta