Giorni di parole, polemiche e cavolate.
Ognuno si sente in diritto di dire la propria riguardo questo ministero per l'Integrazione e con questo si è aperta la polemica riguardante il tasto sempre vivo della clandestinità e del razzismo.
Mi sembra dunque non del tutto fuori luogo, proporre la mia personalissima visione in merito; fuori dai denti senza nascondermi dietro anonimato o altro, lo dico mettendoci la faccia.
Penso che l'integrazione parta prima di tutto dalla legalità, dalla chiarezza e al contrario sia nemica del falso buonismo e dell' ipocrisia.
Non si può essere così ingenui da pensare che laddove è nato il razzismo si combatta con le scorciatoie. Al contrario ritengo un passo importante derivi dalla constatazione che l'altro non è diverso da noi, perché vive come noi, rispetta e subisce le regole, i doveri, le imposizioni e al tempo stesso gode dei diritti, alle volte troppo pochi, del vivere civile in Italia.
Sono sinceramente dispiaciuta nel leggere insulti ignobili riguardanti il colore della pelle ed al limite del nazismo in varie pagine internet, evidentemente questo non deve assolutamente essere tollerabile, anzi perseguito senza se e senza ma; altrettanto palese a mio avviso è quanto sia inutile cercare di applicare facilonerie che creano solo false illusioni di integrazione, anzi sono solo controproducente.
In Italia intere famiglie stanno vivendo la loro integrazione nella quotidianità senza clamori, a scuola, al supermercato, sul treno, alla luce del sole, lavorando e vivendo nelle nostre città quali cittadini onesti e rispettosi.
Questa è l'integrazione che mi piace, questa è da sottolineare, questa deve essere la normalità.
P.P.Riva