Un milione e
ottocentomila euro. Per tale somma è stato comunicato al nostro comune di
mettere in mora Sergio Cazzaniga, la sua giunta e tutti i consiglieri di
Insieme per Besana che votarono la transazione a favore della metancastano.
Milioni ai
quali si aggiungeranno le quattrocento mila euro circa che il comune è stato condannato a risarcire alla società che doveva
realizzare la piscina.
E’ ormai
inutile ricordarvi come la Lega Nord in tanti lunghi anni si sia battuta contro
queste folli scelte fino a scrivere quel ricorso che vede come primo firmatario
Davide Cereda, che oggi trova
ascolto presso la magistratura contabile.
Conseguenze
di un’amministrazione fallimentare. Risultati di amministratori miopi ed
incapaci. Affogati nell’arroganza delle smorfie dell’allora capogruppo Ivano
Riva e nella scomparsa sicurezza del Sindaco Cazzaniga e dei suoi assessori,
prima tronfi delle loro scelte, oggi prontissimi a scaricare il barile sugli
avvocati e i loro pareri. Dando un’immagine di se ancor peggiore, come quella
di un Sindaco e di una maggioranza non in grado decidere, non all’altezza del
compito.
E tra la
vergogna di ammettere gli errori e l’incapacità di chiedere scusa, la pagina
qui fianco, dedicata ad Insieme per Besana, rimane tristemente vuota, da mesi
riempita solo dal muto imbarazzo.
Niente da
dire, perché a parlare c’è già una sentenza, quella del TAR sulla piscina e ci
sono i numeri incontrovertibili ed impietosi della vicenda Metancastano per la
quale è stato richiesto che l’eventuale processo parta dalla somma piena della
transazione di 1.800.000€ oltre l’IVA e le rivalutazioni, fino ad arrivare a
circa 2.400.000€ come richiesto dai ricorrenti.
Il processo
della Corte è nel futuro ma il giudizio sulla gestione sinistra dei conti per
Insieme per Besana è senza appello. Una vicenda che in 30 anni ogni Sindaco ha
gestito senza pagare. Tranne uno.
Lo stesso
Sindaco che, nonostante le insistenze di Cereda dai banchi dell’opposizione, ha
voluto annullare invece che revocare la delibera che dava il via al
progetto piscina. La differenza tra revoca e annullamento sta nella
responsabilità che Cazzaniga non ha voluto prendersi e nell’importo,
assolutamente minore da pagare in caso di revoca.
Il risultato
finale è che il debito incide sul rispetto del patto di stabilità e la Giunta
Gatti per responsabilità altrui sarà costretta ad aumentare l’IRPEF per far
fronte alla condanna e i besanesi chiamati a pagare.
Ma come nel
caso della Metancastano è doveroso andare fino in fondo e far luce su ogni
responsabilità perché a pagare non siano sempre i soliti. Per questo come abbiamo
fatto nel 2006 andremo fino in fondo nell’unico interesse dei besanesi.
@EmanuelePozzoli