sabato 19 ottobre 2013

i nodi al pettine


Un milione e ottocentomila euro. Per tale somma è stato comunicato al nostro comune di mettere in mora Sergio Cazzaniga, la sua giunta e tutti i consiglieri di Insieme per Besana che votarono la transazione a favore della metancastano.
Milioni ai quali si aggiungeranno le quattrocento mila euro circa che il comune è stato condannato a risarcire alla società che doveva realizzare la piscina.
E’ ormai inutile ricordarvi come la Lega Nord in tanti lunghi anni si sia battuta contro queste folli scelte fino a scrivere quel ricorso che vede come primo firmatario Davide Cereda, che oggi trova ascolto presso la magistratura contabile.
Conseguenze di un’amministrazione fallimentare. Risultati di amministratori miopi ed incapaci. Affogati nell’arroganza delle smorfie dell’allora capogruppo Ivano Riva e nella scomparsa sicurezza del Sindaco Cazzaniga e dei suoi assessori, prima tronfi delle loro scelte, oggi prontissimi a scaricare il barile sugli avvocati e i loro pareri. Dando un’immagine di se ancor peggiore, come quella di un Sindaco e di una maggioranza non in grado decidere, non all’altezza del compito.
E tra la vergogna di ammettere gli errori e l’incapacità di chiedere scusa, la pagina qui fianco, dedicata ad Insieme per Besana, rimane tristemente vuota, da mesi riempita solo dal muto imbarazzo.
Niente da dire, perché a parlare c’è già una sentenza, quella del TAR sulla piscina e ci sono i numeri incontrovertibili ed impietosi della vicenda Metancastano per la quale è stato richiesto che l’eventuale processo parta dalla somma piena della transazione di 1.800.000€ oltre l’IVA e le rivalutazioni, fino ad arrivare a circa 2.400.000€ come richiesto dai ricorrenti.
Il processo della Corte è nel futuro ma il giudizio sulla gestione sinistra dei conti per Insieme per Besana è senza appello. Una vicenda che in 30 anni ogni Sindaco ha gestito senza pagare. Tranne uno.
Lo stesso Sindaco che, nonostante le insistenze di Cereda dai banchi dell’opposizione, ha voluto annullare invece che revocare la delibera che dava il via al progetto piscina. La differenza tra revoca e annullamento sta nella responsabilità che Cazzaniga non ha voluto prendersi e nell’importo, assolutamente minore da pagare in caso di revoca.
Il risultato finale è che il debito incide sul rispetto del patto di stabilità e la Giunta Gatti per responsabilità altrui sarà costretta ad aumentare l’IRPEF per far fronte alla condanna e i besanesi chiamati a pagare.
Ma come nel caso della Metancastano è doveroso andare fino in fondo e far luce su ogni responsabilità perché a pagare non siano sempre i soliti. Per questo come abbiamo fatto nel 2006 andremo fino in fondo nell’unico interesse dei besanesi.


@EmanuelePozzoli