L'altra sera si è conclusa l'esperienza di Insieme per Besana.
Certo, potranno ripresentare il simbolo, far finta di niente. Ma quell'insieme di persone, quella squadra, la base necessaria per ogni tentativo amministrativo, non esiste più.
Affogata nei suoi stessi improcrastinabili nodi al pettine.
Quella dell'ultimo Consiglio non è stata una serata normale, perché gli astri hanno voluto che due delle tre vicende qualificanti e fallimentari dell'Amministrazione Cazzaniga, piovessero insieme e nel modo più deflagrante sulla nuca dell'ex maggioranza.
Non servivano parole. Bastava questa immagine: a votare il riconoscimento del debito fuori bilancio e dell'aumento dell'Irpef da loro causato, i resti di Insieme per Besana. Guarda caso gli unici tre consiglieri reduci dell'allora maggioranza. Perché non bastassero gli astri, anche Giuseppe Riva allontanava da se l'amaro calice di partecipare a quel voto, lasciando i tre soli sui banchi della sinistra. E' doveroso sottolinearlo, responsabilmente rimasti partecipi del voto.
Maddalena Mauri, ancora convinta che nel bilancio 2013 sia finanziata la piazza di Besana.
Luigi Pirovano, della quale anche l'altra sera si è compresa l'assenza.
E sopratutto il vecchio leone Sergio Cazzaniga. Ormai sempre più nell'ombra di una terribile assonanza col suo peggiore spauracchio: Silvio Berlusconi. Entrambi eternamente candidati, entrambi ritenuti indispensabili, entrambi terribilmente soli, mollati dai propri stessi fedelissimi e sopratutto ascoltatissimi consiglieri o forse assessori.
Talmente stanco da lasciare in modo irriconoscibile il pallino all'impresentabile Pirovano.
Rimangono solo le macerie nella forma delle tasse aggiuntive per i Besanesi, nel grigio di 200.000 mq di cemento e di uno spettro terribile.