venerdì 8 maggio 2015

Omissioni, irresponsabilità e qualche bugia

Dire di no ai clandestini si può. Come ha fatto in queste ora la Valle d’Aosta e molti altri enti locali nei mesi precedenti.

Quindi il tentativo di Cazzaniga di far passare completamente sul prefetto la responsabilità dell’arrivo di otto immigrati clandestini a Besana appare oggi ancor più goffo di quanto apparisse in origine. Goffo oltre che tardivo perché pur sapendo tutto da ottobre l’amministrazione comunale ha taciuto e omesso fino a che la Lega non ha smascherato il subdolo movimento nell’ombra.

Inoltre i fatti parlano più delle parole e sicuramente lo fanno in modo inequivocabile.

Qualche mese fa, col solito atteggiamento da primo della classe (quello che ci aveva portato l’ufficio di piano ricordate?), Cazzaniga invitava in comune i sindaci di Carate, Verano, Veduggio, Triuggio, Sovico e Giussano, tutti (PD) disponibili ad accogliere i clandestini.

Grandi pacche sulle spalle e sguardi compiaciuti tra quelli che “si prendono le responsabilità”.

A conti fatti tra tutti i comuni qual è stato l’unico a prendere davvero i clandestini?
Besana ovviamente.

Un comune non è un’isola” ma in tutti gli arcipelaghi ce ne è una sulla quale scaricare. Che siano i rifiuti di Triuggio, il traffico di Monticello o l’incombenza di ospitare i clandestini. E i sindaci vicini pare abbiamo capito qual è l’anello debole della catena.