Dopo
la sentenza del TAR che condanna il Comune a risarcire la società che avrebbe
dovuto realizzare la piscina, l’Amministrazione comunale non può far altro che
riconoscere il relativo debito di circa 400.000€.
Tale
sentenza arriva dopo la decisione dell’Amministrazione guidata da Sergio
Cazzaniga nel 2006, di annullare la
delibera di via alla realizzazione dell’impianto natatorio al centro sportivo,
in luogo della revoca della stessa,
come suggerito dall’opposizione di allora.
Questo
debito straordinario mina seriamente il rispetto del patto di stabilità.
Perché
nonostante l’Amministrazione Gatti abbia accantonato la somma per far fronte a
questa mazzata, il perverso meccanismo del patto prevede che il risarcimento
sia interamente coperto dalle entrate correnti, vale a dire, dai soldi
incassati quest’anno. Quindi il rischio estremamente concreto è un aumento
dell’addizionale IRPEF per far fronte alla condanna subita dall’Amministrazione
di Insieme per Besana.
Perciò
ci troviamo nella paradossale situazione di aver messo il fieno in cascina per
i casi di necessità ma di non poterlo usare. Un ulteriore esempio utile a
spiegare la situazione, che vale la pena fare per sgombrare il campo da ogni
ridicola e prevedibile speculazione, riguarda i lavori in corso della Piazza
che sono partiti quest’anno ma sono stati finanziati negli anni precedenti dai
risparmi sulla spesa corrente. Quindi anche se non si fosse rifatta la Piazza,
la situazione sarebbe la stessa.
Per
quanto riguarda l’entità della previsione di aumento, ogni punto base
dell’addizionale corrisponde a circa 200.000€, quindi l’aumento dovrebbe essere
dello 0.2% per arrivare alla somma di 400.000€. Attualmente l’aliquota è dello
0.5% e l’ultimo aumento risale all’Amministrazione Cazzaniga, quando nel 2007
aumentò la tassa dallo 0.35% all’attuale 0.5%.
Un
ulteriore gravoso limite che ci vincola è il blocco di 540.000€ dovuto
all’ufficio di piano, un ulteriore infruttuoso debito voluto dalla precedente
Amministrazione.
La
Giunta Gatti tenterà in ogni modo di limitare un impatto così grave sulle casse
del Comune e quindi sulle tasche dei besanesi. Per questo si cercherà ogni
soluzione come ad esempio dilazionare il pagamento in più rate e senza
interessi per spalmare negli anni il risarcimento per cercare, ancora una
volta, di porre un limite ai debiti ereditati dalla precedente amministrazione
come, tra gli altri, nei casi della palestra di via Garibaldi e soprattutto del
mostruoso debito della vicenda
Metancastano con rate abnormi da mezzo milione di euro. Tutto questo però
dipenderà dalla volontà del privato di venire incontro al Comune dopo avergli
fatto causa.
Inoltre
si ricorrerà in Consiglio di Stato, quantomeno per cercare di ridurre l’importo
del risarcimento.
Questo
fatto risale ormai al 2004 e dimostra quanto le vicende del nostro Comune siano
complesse e meritevoli di grande attenzione perché e ci toccano personalmente
tanto da arrivare al nostro portafogli. I membri della Giunta Gatti hanno
avversato dal 2006 la scelta dell’Amministrazione Cazzaniga di annullare la delibera del “progetto
piscina” perché consapevoli che ci avrebbe portato a queste conseguenze ed ora
si trovano a gestirle. Con il senso di responsabilità di allora si tenterà ogni
via per limitare l’impatto e al tempo stesso si procederà doverosamente
all’esame di terzi sulla bontà della scelta della precedente amministrazione.
@EmanuelePozzoli