I terreni sui quali dovrebbe sorgere la bretella, non sono tutti degli operatori che intendono realizzare i capannoni, ma appartengono a proprietari diversi. E tra questi uno non intende cedere il proprio terreno per realizzare la strada.
Si configurano quindi due diritti legittimi: da una parte i proprietari di terreni edificabili che vogliono costruire. Dall’altra il proprietario di un terreno che non intende cedere.
Di fronte a due diritti legittimi come deve muoversi un amministratore? Vediamo il diverso comportamento dell’amministrazione Cazzaniga e della precedente amministrazione di centro destra. (Clicca sull'immagine per visualizzarla)


Cazzaniga non solo non svolge il ruolo di arbitro ma arriva a minacciare un besanese che sta semplicemente cercando di tutelare un proprio diritto.
Non solo decide di schierarsi completamente per una parte (perché?), chiede che il proprietario venga solo e senza il tecnico di fiducia (perché?) ma arriva a minacciare un besanese pur di realizzare la bretella (perché?)
Perché tutto questo se ormai è evidente a tutti che la bretella non porterà alcun vantaggio ma solo enormi irrecuperabili problemi al centro del nostro paese?
Gli articoli di questi giorni confermano che il proprietario del terreno è stato chiamato in comune e messo di fronte all’alternativa:” o vendi con le buone o ti esproprio il terreno”.
Questo vi sembra un ragionamento di condivisione o qualcos’altro?
Ma soprattutto perché Cazzaniga si schiera così fortemente?