martedì 16 giugno 2015

Quello del buon senso.

I terreni sui quali dovrebbe sorgere la bretella, non sono tutti degli operatori che intendono realizzare i capannoni, ma appartengono a proprietari diversi. E tra questi uno non intende cedere il proprio terreno per realizzare la strada.
Si configurano quindi due diritti legittimi: da una parte i proprietari di terreni edificabili che vogliono costruire. Dall’altra il proprietario di un terreno che non intende cedere.
Di fronte a due diritti legittimi come deve muoversi un amministratore? Vediamo il diverso comportamento dell’amministrazione Cazzaniga e della precedente amministrazione di centro destra. (Clicca sull'immagine per visualizzarla)

La precedente amministrazione ha agito da arbitro. Cercando di far sedere intorno al tavolo le due parti ma garantendo sempre i diritti di entrambi. La possibilità edificatoria degli uni e il diritto di non vendere dell’altro. Infatti come potete leggere nella lettera qui a fianco e come è stato nei fatti, il tecnico del proprietario che non intende cedere, riconosce l’impegno dell’Amministrazione di centro destra a non acquistare e soprattutto non espropriare l’area, questo per mantenersi equidistante al fine di garantire i diritti di tutti.



Nella Lettera affianco vediamo il comportamento del Sindaco Cazzaniga. Nella mail interna mandata dall’assessore al territorio Airoldi ai dipendenti comunali, viene spiegato di contattare la proprietà proponendo la vendita della porzione relativa alla strada con una fascia di mitigazione (l’impatto della strada sui campi rende necessaria una piantumazione per nascondere la striscia d’asfalto) di 5/6 metri. Nel caso il proprietario del terreno non accetti, allora ci sarà l’esproprio della porzione relativa alla strada e una fascia di mitigazione di 10 metri… il doppio.
Cazzaniga non solo non svolge il ruolo di arbitro ma arriva a minacciare un besanese che sta semplicemente cercando di tutelare un proprio diritto.
Non solo decide di schierarsi completamente per una parte (perché?), chiede che il proprietario venga solo e senza il tecnico di fiducia (perché?) ma arriva a minacciare un besanese pur di realizzare la bretella (perché?)
Perché tutto questo se ormai è evidente a tutti che la bretella non porterà alcun vantaggio ma solo enormi irrecuperabili problemi al centro del nostro paese?

Gli articoli di questi giorni confermano che il proprietario del terreno è stato chiamato in comune e messo di fronte all’alternativa:” o vendi con le buone o ti esproprio il terreno”.
Questo vi sembra un ragionamento di condivisione o qualcos’altro?
Ma soprattutto perché Cazzaniga si schiera così fortemente?