Ogni volta che Sergio Cazzaniga si trova a guidare Besana,
il nostro comune va incontro a guai giudiziari e amministrativi dovuti ad
imperizia se non proprio incapacità.
La vicenda della bretella di Balgano sta assumendo i
contorni dell’ennesimo “caso Cazzaniga”
dopo le vicende metano, palestra e piscina.
In totale solitudine l’amministrazione del PD si è infilata
in un ginepraio, per uscire dal quale, i besanesi saranno costretti a gravi
sacrifici. Pur di realizzare la strada in modo furbo ma non intelligente, sono
riusciti in un colpo solo a scontentare i privati costruttori (che vogliono la
strada) che hanno già diffidato il
comune. I privati proprietari delle aree (che non vogliono la strada) che hanno
già fatto un ricorso contro il
comune. La Provincia di Monza che ha bloccato
il progetto nella forma scelta dalla Giunta a novembre. Insomma un disastro. Ma
purtroppo è solo l’inizio.
Infatti, pur di non ammettere gli errori, perseverano in
scelte sbagliate e proseguono nell’intenzione di realizzare la strada
nonostante ancora nessuno sia riuscito a rispondere alla domanda: A cosa serve
la bretella?
Noi, come sempre, abbiamo cercato di salvare il salvabile
per il bene di Besana, spiegando in consiglio comunale come evitare possibili
ricorsi, successivamente chiedendo al Presidente del consiglio comunale di
ritirare la delibera incriminata con una diffida e interpellando la Regione. Inutile
ricordare che tutto quello che abbiamo denunciato a novembre è stato poi confermato
a giugno.
Ma come si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire
e la realizzazione di questa strada da parte del PD e di Cazzaniga sembra ormai
diventata una prova di forza, un puntiglio, piuttosto che una decisione
razionale volta al bene di Besana. Ma si amministra una città di 15.000
abitanti così.
Sempre per puntiglio e arroganza, l’amministrazione non ha
voluto aggiungere la tariffa fratelli al nuovo regolamento dell’asilo e non ha
accettato le modifiche suggerite alle scontistiche per le tariffe scolastiche.
Una impostazione solo ideologica che però non trova conforto nei numeri. Infatti
le tariffe scolastiche per le famiglie con più di un bambino nei prossimi anni
saranno più care.
Utilizzano le tariffe scolastiche per fare cassa.
Atteggiamento miope che non si accorge che dal 2008 al 2015 a Besana sono nati
il 45% dei bambini in meno. Per noi invece, è un’emergenza che merita sforzi
veri.
Emanuele Pozzoli