martedì 26 marzo 2019

GUARDIAMO AVANTI (MA NON SOLO..)

Besana in Brianza. 15.558 abitanti (al 30.11.2017), 6 frazioni e 15.76km2 di territorio.

In questi giorni, grazie al ritorno del caldo e della bella stagione, ho ripreso a camminare su e giù per il territorio del nostro comune e non ho potuto non notare la situazione delle nostre strade e dei nostri marciapiedi (dove ci sono). Sì perché, purtroppo, gli oltre 15 km2 del nostro comune non sono per nulla collegati tra di loro. Sfido chiunque a trovare un modo per poter spostarsi da una frazione all’altra, a piedi, senza rischiare di inciampare o di essere investito da una macchina. Le foto che allego sono state scattate in un percorso di soli 3km (villa-sasso del guidino-valle-centro sportivo-villa), ma rappresentano benissimo quella che è la realtà del territorio besanese. Una realtà dove i marciapiedi, spesso, sono in condizioni non certo ottimali (se va bene sono vecchi e senza asfalto, altrimenti sono un’ottima aiuola per gli alberi); una realtà dove i sentieri (ben vengano!) sono tenuti in condizioni pessime (anche se, va riconosciuto, negli ultimi anni qualcosa è stato fatto) e infine una realtà dove spesso, spessissimo, mancano protezioni adeguate per i pedoni. Mi chiedo allora che senso abbia parlare di ecologia, di ambiente, di mobilità sostenibile, quando poi ci si trova di fronte a questo. Un comune, prima di tutto, deve essere coeso e collegato al meglio con le proprie frazioni. Un cittadino di calò, ad esempio, deve sentirsi libero di poter andare a piedi a besana, a vergo o dovunque voglia senza pericoli. Non è possibile che si debba per forza usare la macchina anche per fare solo 2km. E non mi pronuncio sulla situazione dei mezzi pubblici.

Questo articolo non vuole essere né un elogio per quanto fatto, né una critica per quanto non fatto dall’amministrazione uscente. Ma vuole essere un invito ai cittadini besanesi, affinchè ci diano fiducia, ci diano una mano concreta per poter venire incontro il più possibile alle esigenze di tutti, anche a quelle di coloro che decidono di spostarsi a piedi.

Guardiamo avanti, ma non dimentichiamoci di buttare un occhio per terra.

Alessandro Cacciatori